No alla chiusura dell'Ambasciata Italiana a Santo Domingo
15 Settembre 2014
 
Incontro bilaterale Ing. Serravalle, Senatore Mariotti, Senatore Cuomo, Ambasciatore D'Agostino
Presente l'Avvocato italiano Maurizio Capozzo di Napoli
 

ROMA – “No alla chiusura dell'Ambasciata Italiana a Santo Domingo”: il Senato della Repubblica Dominicana vota una risoluzione per invitare il Governo italiano a rivedere la decisione adottata in nome della spending review e che prevede, al 31 dicembre, la soppressione della più importante rappresentanza diplomatica italiana nei Caraibi. E per dare forza la posizione del Governo locale arriva in Italia una delegazione di parlamentari, guidati dal senatore Charles Mariotti, di origini italiane. La missione, di cui fanno parte anche i senatori domenicani Tony Galan, Louis Canaan, l'ambasciatore in Italia Vinicio Toval e l'ex senatrice Ada Urbani, sarà ricevuta stamattina dalla Commissione Esteri del Senato, presieduta da Pierferdinando Casini.
La delegazione Dominicana arriva in Italia con un mandato preciso, illustrare al parlamento italiano le ragioni che rendono inaccettabile ed inopportuna la chiusura dell'Ambasciata di Santo Domingo ed il trasferimento delle competenze a Panama, il che potrebbe portare ad una inevitabile frattura nei rapporti tra i due Paesi, legati da interessi culturali, economici e commerciali risalenti nel tempo.
Nei giorni scorsi erano stati gli imprenditori italiani nella Repubblica Dominicana a sollecitare l'intervento ed il confronto tra i due Paesi nel corso di una serie di incontri tenuti in varie località del paese caraibico col senatore Vincenzo Cuomo in visita a Santo Domingo.
Nella Repubblica Dominicana, secondo dati forniti da Renzo Serravalle, presidente dell'associazione “Casa de Italia” - che riunisce gli imprenditori italiani che operano ai Caraibi - risiedono oltre 60mila italiani ed operano oltre 400 imprese italiane che danno lavoro a migliaia di persone. Molte di queste aziende operano nel settore turistico e sono attive da anni con alla guida imprenditori che arrivano dal Sud Italia e da Napoli in particolare, come i Bonarelli, primi distributori di vini italiani ai Caraibi e proprietari di un'azienda di legnami otre che di ristoranti e catene di pizzerie.
“Gli Italiani dal secolo scorso hanno dato tanto alla Repubblica Dominicana ed hanno portato i made in Italy a grandi livelli nell'America Centrale – spiega Angelo Viro, vicepresidente di “Casa de Italia” - la chiusura della nostra sede diplomatica suona come uno schiaffo ai tanti connazionali che vivono e lavorano qui, per questo contiamo su un intervento deciso del nostro Parlamento”.
“Dagli incontri avuti con gli imprenditori italiani in Repubblica Dominicana – spiega il senatore Vincenzo Cuomo – ho avuto la percezione chiara di quanto sia importante, strategica e sentita la necessità di una sede diplomatica operativa in questo Paese, per questa ragione ho assunto l'impegno di contribuire alla ricerca di una soluzione che salvaguardi i nostri connazionali nella Repubblica”.

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